Illustrazione di Giovanna Ferraris da ‘The world of dots
Il grigio non è quindi assenza di colore: occupa gli spazi ignorati tra bianco e nero…
Sto scrivendo e, staccando gli occhi dalla pagina guardo la mia casa per un attimo… mi accorgo che il colore grigio è presente e ‘colora’ a modo suo, varie cose! Ma quanti toni di grigio ci sono? Esistono oltre le ‘50 sfumature di grigio’: l’infinita scala di toni color grigio fra il bianco e il nero. E’ un colore che si ritira, lasciando agli altri colori il centro della scena.
Il grigio, potrebbe essere il colore del silenzio. E’ raro che non esprima qualcosa oltre se stesso. La fotografia in bianco e nero è riuscita a renderlo il colore dei colori, anche se metaforicamente è l’opposto: il colore dell’assenza di colori. E’ uno stato d’animo, un modo d’essere, il colore del conformismo (esteriore-interiore). Può essere anche noioso, anonimo, triste, piatto, indefinito.
Nel campo del Design al grigio si attribuisce una certa modernità, nel suo aspetto depurato e neutro. Nella sua ‘neutralità ci sono toni caldi e freddi, di rinforzo ai colori saturi (intensità di una specifica tonalità). I colori desaturati opachi o relativamente scuri (in un sistema sottrattivo, si possono aggiungere bianco nero grigio o il colore complementare) sono nelle tendenze delle decorazioni d’interni, cercando di uscire da certi schemi prescelti. Guardate le foto delle prime pagine di riviste d’arredo: molte sono simili, in una comune sicurezza che si adegua a delle regole in uso. Anche in contesti diversi (con mobili-rivestimenti-oggetti) subentra il benvenuto di un universo elegante e felpato, nell’espressione di una forza tranquilla, un interno curato e raffinato nella dimostrazione del ‘buon gusto’. L’importante è non esagerare per non rendere gli ambienti impersonali e freddi, quanto le pagine patinate delle specifiche riviste.

Sono le imperfezioni a determinare il fascino e dare vita alle cose!
Un arredamento grigio (o molto desaturato) è adatto alle persone che godono di un buon equilibrio e che non sono alla ricerca di stimoli o rilassamento; in una stanza grigia non ci si riposa né ci si rigenera, piuttosto si resta in meditazione.
Quindi come colore dominante, non è vitale. Uno dei modi migliori è associarlo a materiali caldi come il legno e le pietre naturali e a complementi d’arredo. Negli spazi interni tende ad apparire neutro e privo di stimoli, poichè non mette in evidenza alcun elemento, mentre è utile considerare i grigi cromatici (con una punta di colore).
I vari livelli del grigio sono determinati da toni che vanno: dal chiaro di luna nebuloso a quelli dell’acciaio e dell’antracite o come assenza di colore che si estende all’infinito, chiaro e fumoso come la nebbia, medio come la ghiaia o il cemento, scuro solido e denso di alcune superfici sontuose, valorizzandone la profondità. Dall’oscurità del quasi nero, al crepuscolo della polvere di cenere.
Pensiamo all’utilizzo di varietà dei nomi che suggeriscono le molteplici tonalità:
perla – grigio chiarissimo, dalle iridescenze rosa e azzurre,
ghiaia – illusione ottica di sfumature diverse, con l’impressione che sia un colore unico,
ossidiana – un vetro di origine vulcanica (simile al g.ghiaia),
certosino – (gatto) dalla tonalità grigio-azzurro, ma anche il g.topo o il g.piccione,
basalto – una roccia g.scura derivante dal raffreddamento della lava,
grafite – minerale usato già nel tardo 600’ in Inghilterra e utilizzato per le matite grazie a N.J. Contè,
piombo – metallo utilizzato nel disegno dai Romani,
ardesia – (mi è sempre piaciuto molto)
Da non dimenticare lo stesso g. argento che nella teoria dei colori è considerato un grigio con luminosità metallica, mentre l’opposto, nella sua opacità, il g. peltro,
g. melange – Il melange ben si presta a ‘movimentare’ questo colore. Usato nella miscela dei filati (sia in maglieria che nel tessuto) in diverse fibre colorate, per sviluppare varie sfumature.
Curiosando, ho trovato il g. Payne, nome preso dal suo stesso creatore vissuto ad inizio 800, utilizzato in pittura, in sostituzione al nero. Fu il primo a mescolare un grigio blu-nero, adatto a raffigurare la malinconia della distanza nella pittura paesaggistica e considerato uno dei pigmenti più amati dagli artisti passati.
Nel corso della storia dell’arte, l’uso del grigio è stato il colore prediletto. Nel Medioevo era considerato l’opposto del nero e quindi aveva valenza benefica nell’esprimere positività: speranza verso un futuro migliore.
Il colore grigio è il colore del punto di vista: muta il significato a seconda di come lo guardiamo, proprio perché si presta ad essere un punto di sosta, di osservazione, di considerazione e valutazione del mondo circostante. Simboleggia la calma, donandoci un momento per prendere respiro. La zona grigio, zona neutrale, quella che rappresenta una via di mezzo. Ci parla di un momento sospeso, di indecisione, di attesa.
Come ogni colore, racchiude più significati e come ogni cosa possiede un lato di luce e un lato di ombra. Se associamo ogni colore a un’emozione o a una tipologia di persona, scopriremo che nessuno può rimanere a in una condizione di grigio o amare a lungo il grigio. Nel nostro immaginario comune, il nero e il bianco rappresentano rispettivamente il cattivo e il buono, il grigio via di mezzo tra i due, ci riporta al concetto di equilibrio.
La gente pensa che in Francia tutti si vestano di nero; infatti si vestono di grigio J.P. Gaultier
Nota: nell’abbigliamento è il colore giusto farsi notare ‘relativamente’! E’ comunque sicuro, intramontabile, elegante, classico e duraturo, combinandosi con facilità.
