Spazio ai colori! E pensando al periodo di transizione tra il termine della stagione estiva e l’inizio dell’autunno, scelgo il giallo

Finchè uno non ci pensa, non si rende conto di quante cose importanti e piacevoli nella vita siano gialle  L. Gallienne

Si dice che il giallo sia il ‘colore dell’intelligenza! E’ associato alla parte sinistra del nostro cervello perché stimola il lato intellettuale, è il colore della creatività, della memoria visiva. In cucina, in soggiorno e in bagno si declina nei toni della senape (che ho usato anche per il mio studio).

Il giallo è il colore del sole, dei narcisi di primavera e dei campi di girasole.

E’ fresco e aspro come il limone dolce e biondo come il miele. Esotico prezioso nel suo splendore, è il colore dell’ocra dell’ambra dello zafferano e dello zolfo.

E’ ribelle e spensierato: stimolante-esuberante-energetico-ottimista…celebra la vita!

E’un colore deciso: tonico, caldo ma non eccitante.

Il giallo si mostra nelle sue qualità come un colore con un significato ambivalente e nella vita quotidiana suscita un relativo interesse: è un colore discreto e poco apprezzato sul piano simbolico, a differenza del passato (fino al medioevo) che veniva considerato come un colore sacro, simbolo di luce, calore, ricchezza.

C’era il g. buono che si esprimeva nella tonalità del g. limone e quello cattivo nel g. arancio. Ancora oggi il g. tendente al verde viene percepito come qualcosa di acido, tossico, velenoso, mentre al contrario del passato, il g. che si avvicina all’arancione, è tonico, sano, benefico.

Lo si usa nel linguaggio comune con significati specifici: per la cronaca, quando un evento non è poco comprensibile diventa subito ‘un giallo’. C’erano le pagine ‘gialle’ e i taxi (Italia). Il giallo cromo dei ‘girasoli’ di Van Gogh, come colore di ribellione diventato simbolo di un certo periodo storico, di rifiuto, nei valori vittoriani e come trasgressione anti borghese.

Nella simbologia dei colori, ciò che vale per l’Europa non vale per le altre parti del mondo. L’uso dei vari pigmenti (ocra) e coloranti (zafferano, curcuma) sono stati utilizzati abbondantemente nelle tinture in Asia: in India è legato alla spiritualità, usato nel buddismo e dalla popolazione come fonte di felicità che allontana le forze del male, in Cina rappresentava il colore del vestiario imperiale.

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Prendendo alcuni spunti dal libro ‘Atlante sentimentale dei colori’ di K. St Clair, quanti gialli esistono? Tanti! Dal passato ad oggi, i più considerati:

Biondo – rappresenta, in occidente, il colore ideale dei capelli: l’uso in pubblicità in modo eccessivo, l’idea della bellezza ideale…

Giallolino – per secoli (400’-700’) colore importante nella pittura e poi caduto in disuso, lasciando spazio al ‘g. Napoli’ (riguarda la tonalità vicina al verde acido) che è uno dei primi pigmenti sintetici, poco stabile (antimoniato di piombo)

G.indiano – arrivò in Europa nel tardo 700’ dall’Oriente tramite il commercio dell’impero inglese nelle Indie, come anche il ‘gommagutta’, una resina di colore simile alla caramella mou, consegnata sotto forma di sfere polverose dal color mostarda. L’origine di questo pigmento abbastanza controversa: si pensava che fosse derivato dall’urina delle vacche che si nutrivano di foglie di mango.

G.orpimento – un minerale, un solfuro d’arsenico, usato nell’alchimia e perciò simile all’oro (già in uso nell’antico Egitto).

G.imperiale – considerato per un millennio, un colore speciale: era associato alla terra (nella teoria dei 5 elementi), ‘il colore di coloro che comandano’. Smise di essere un talismano con la caduta dell’impero.

E infine il G. ORO! E’ sempre stato il colore della reverenza, sia quella che si concede agli altri, sia quella che si rivendica per sé. Parte del suo fascino deriva dalla scarsa disponibilità e dalla sua distribuzione poco equilibrata. E’ stato bramato, ha creato in sé soggezione e ammirazione. Il suo valore simbolico ha lasciato un suo marchio anche nel linguaggio : l’età dell’oro, una ragazza d’oro, prendere qualcosa per oro colato’, sogni d’oro, il mattino ha l’oro in bocca…

Per la luce che riflette è stato usato anche nei tessuti broccati: fili di seta o lino con fili d’oro come nella pittura antica, emblema delle divinità e moderna (Klimt nel ritratto di Adele Bloch-Bouer).

Nell’arredo si presta ad essere miscelato con altri colori, può arricchire di luce uno spazio. E’ un colore d’accessorio o dominante in uno schema neutro. E’ interessante nei sui toni caldi, speziati o sfumati, nel color miele o alcune tinte terrose, mescolato con alcuni aranci (per una paletta intensa) o stemperato con dei rosa pallidi o ancora con verdi scuri e marroni mogano. Con il nero e il grigio scuro è di forte e prezioso contrasto, emotivamente belli!

Il giallo mi piace in tutte le sue declinazioni e soprattutto, nel giallo ocra!

Paletta colori proposta dalla designer Rebecca Atwood presa dal libro ‘Living with Color’

Dal mondo dei chakra, centri energetici del nostro corpo (7 i principali lungo la colonna vertebrale) il terzo è associato al giallo. Il fuoco e sole: visualizza e fai brillare il tuo sole! In termini di emozioni pensieri situazioni è connesso al nostro valore personale, che è correlato a ciò che siamo e non a quello che ci attribuiamo (o che altri attribuiscono) per quello che facciamo. Le parti del corpo associate: torace, diaframma, stomaco. (da Lucia Primo Fisioterapista a colori).

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